Il papavero nella mitologia, medicina popolare Gastronomia e cultura del Tirolo

2015 Museo Castel Fontana, Tirolo

Il Linguaggio caratterizza i nostri pensieri e le parole trasmettono sentimenti

quindi quando parliamo di noi stessi, usiamo parole per identificare ciò che pensiamo e come ci sentiamo dando da altri uno sguardo nella propria anima.

Invece di parlare preferisco guardare al mondo come a un palcoscenico e di mettere in scena i miei pensieri e le mie idee. Forse questo è solo un gioco, forse un passatempo, anche se non è possibile far passare il tempo. Il tempo passa anche senza che lo vogliamo. Forse è un’attività che contribuisce a conoscere meglio me stessa in combinazione con il desiderio di creare relazioni tra ciò che sono e ciò che non sono.

Spazi all’interno e all’esterno – localizzazione – cercando armonia tra natura e arte. Unire e differenziare, scoprire, velare, svelare, ascoltare il suono interiore, tracciare segreti insondabili. Ridimensionare le proporzioni per risolvere apparenti certezze perché nella percezione aree separate si fondono.

Inoltre mi chiedo come nascono valori immateriali e come sarebbe possibile materializzare questi valori.

Adattamento. Può darsi, forse è solo un gioco, ma uno che fatto diventa arte se è sottile. I confini si dissolvono e mi permettono di affondare in un mondo irreale d’idee miracolose. Un mondo pieno di speranza che mi piace condividere con altri. Anche se il caos, la follia e l’orrore non mancheranno di ottenere il sopravvento, il desiderio di creare ordine, bellezza e armonia rimarrà vivo. Interezza come obiettivo e l’arte come strumento per collegare la natura all’essere umano e l’uomo all’uomo.

  • Fiori di papavero – Fibra di vetro laccato, alluminio e pietra d = ca 70 cm
  • Semi di papavero – Acrystal 45 x 35 x 15 cm assemblate a teste di gres in varie dimensioni.